mercoledì 11 aprile 2012

Forced to be normal - I forzati dell'originalità

Semmai il contrario.
Quanti di noi, in nome di una non ben definita specialissima (ci piacerebbe eh?) identità personale si sforza in tutti i modi di essere originale?
Chi l'ha deciso che ognuno di noi debba essere unico ed assolutamente inimitabile?
Quanti di noi si rendono davvero conto che questa corsa all'originalità in molti casi è solo una copia, spesso brutta, di modelli visti, rivisti e stravisti?
Di stili già visti, di percorsi abbondantemente affollati.
Di strade popolate da persone come noi che, come noi, cerca in tutti i modi di spiccare. Di essere differente, e per farlo, spesso, rinuncia ad essere semplicemente se stesso, senza rendersi conto che questa sarebbe la vero originalità. Incredibilmente senza sforzi e senza fronzoli.

Essere se stessi e fregarsene del giudizio e delle idee altrui.
Avere le proprie idee senza sbandierarle forzatamente, ma avere la forza ed il coraggio di difenderle se necessario.
Pensare prima di parlare e parlare per dire, non per riempire dei vuoti imbarazzanti.
Noi tutti non siamo né speciali né altro. (Ci vuole l'accento? Dubbio amletico...)
Noi tutti siamo in primo luogo persone, e come tali dobbiamo imparare a stare insieme, a prescindere da differenze o similitudini. Se poi il nostro essere ci porta a stare soli, poi però non lamentiamocene. Accettiamoci.

Cos'è tutto stò buonismo?
Orrore!
Capiamoci.
Io non mi considero originale per quello che dico, per quello che penso, per come mi vesto...
Io mi considero originale perché non me ne frega niente di come ti vesti tu, di quello che pensi tu, di quello che dici.. finché non entri in conflitto con quello che dico /penso io va tutto bene. poi se ne parla, si discute, si ragione... .dell'abbigliamento frega zero in generale.
Se riesco a farti cambiare idea bene, se ci riesci tu ancora meglio (vuol dire che il tuo pensiero era "migliore" del mio), se non succede nulla non sarà comunque stato tempo sprecato. Avremo parlato ed imparato. Gli uni dagli altri.

Non si tratta di difendere con denti ed unghie le nostre idee, si tratta di aggrapparsi denti unghie chiodi ramponi e ganci vari, alla nostra personalissima identità. Quella sì che è unica ed originale.
Seguirne lo sviluppo, comprenderne le variazioni, assecondando sempre i cambiamenti.
Le mutazioni sono necessarie. I cambiamenti sono sinonimo di vita.
Una mente fossilizzata solo su certi aspetti dell'esistenza è una mente destinata a rinsecchirsi. Una persona in queste condizioni non imparerà mai più nulla e smetterà di pensare, rimanendo sempre delle proprie idee, senza accettare critiche ed osservazioni, non si potrà mai capire che si sbaglia.
E perderà la possibilità di essere originale, rimanendo sempre , solo, nient'altro che se stessa.
E non si tratta di "accontentarsi", si tratta di "accettarsi".
Capirsi, comprendersi, istruirsi e migliorarsi.
Sembra facile, ma è fottutamente più complicato che tingersi i peli del culo di viola e radersi il cranio per tatuarci sopra un melone vulcaniano.
Non ho nulla contro i peli tinti o i meloni vulcaniani.
Era per fare un esempio.

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