Sono qui oggi per narrare a tutti voi la storia spaventosa et terribilissima dello albergo de lo dimonio.
Esso porta il nome del santissimo giardino dove nostro Signoooore creò Adamo ed Eva.
Esso trovasi in cittadina emiliana e giace ai bordi della gloriosa via Emilia.
Al civico 666 della sua diramazione occidentale.
Disposto sull’asse della costellazione del capricorno, tanto cara ai cultisti Hermetici ed a idolatri vari, è normalmente frequentato da uomini d’affari di passaggio.
Comodo all’autostrada e vicino al centro.
Ma durante le notti di luna piena ed i vari solstizi esso s’anima di visitatori di tutt’altra specie.
I corridoi, la notte, sviluppano frenetiche attività e dalle stanze risuonano le declamazioni delle più svariate lingue morte et misconosciute.
Gli odori degli incensi combattono, prevalendo a fatica, sull’odore dei sigari toscani e della polvere.
La mattina tracce indelebili di strane e paurosissime attività si rivelano sui muri e sui pavimenti.
I corridoi echeggiano di passo furtivi e di sporadiche urla.
Le porte riecheggiano del frenetico bussare di terrorizzate vittime sacrificali.
I corridoi portano i segni di talloni trascinati.
Sulle pareti piccole gocce scure sono inequivocabile indizio di violenti schiaffi atti a far tacere.
Le pareti hanno mura spesse, più del normale, per attutire al massimo le urla estatiche e di terrore che riecheggiano in certe notti.
Le serrature elettroniche scattano da sole o comandate a distanza.
Anche il portiere sembra suggerire strane attività con lascivi “Buonanotte”
Alla colazione, la mattina presto, nonostante la febbrile attività notturna, non c’è nessuno. O quasi.
Chi cantilenava non c’è più alla luce del sole.
Chi urlava terrorizzato forse non è nemmeno più o si trova martoriato seviziato e spero senza sensi rinchiuso nel cofano di qualche macchina riposta nel parcheggio non custodito.
Passare una notte in quel posto mi ricorda le atmosfere dei riti diabolici del pendolo di Umberto Eco .. o forse è che vi ho soggiornato leggendone il finale.
Comunque io li ci ho dormito, poco e male, e sono sopravvissuto.
M’è andata bene che non era una data particolare…. Credo.
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