venerdì 23 dicembre 2011

I mandarini sono intransitivi

Un verbo si dice "transitivo" quando l'azione da esso espressa si espande su un oggetto diretto, ad esempio... "Leggo un libro"... un verbo di dice "intransitivo" quando esprime un'azione o uno stato assoluto che non esige quindi un oggetto diretto a cui riferirsi.
Nasco, corro....

I mandarini, in quanto assolutamente integerrimi ed algidi nella loro presunta integrità morale e benessere economico... sono intransitivi...

Lo spunto dovrebbe essere che i mandarino.. non è possibile smettere di mangiarli.
Sono intransitivi.
Sono loro che smettono di farsi mangiare.
Di loro spontanea volontà.
Esprimono la loro volontà sul mondo decidendo loro se e quando farsi mangiare.. a quanto pare.
Ma sopratutto. se inizi a mangiarne uno, poi non puoi fermarti, finché non sono loro a deciderlo...

Questo può anche essere vero, solo SE ti piacciono i mandarini...

Se, come me, uno preferisce (ma non ne va nemmeno poi così matto) le clementine?

I mandarini tendono ad essere troppo dolci per i miei gusti. Ed a volte hanno i semi.

Io odio i semi, sono brutte sorprese aspettate ma sempre sgradite.
Uno scotto da pagare per l'eccessiva dolcezza del frutto.

Per la storia, non c'è rosa senza spine...

La clementina corrisponde al mio ideale di frutto invernale.
Il mandarino, essendo intransitivo, non è oggetti dei miei desideri... egli è.. ed in quanto tale sono io a non andargli a genio suppongo....

Non ci dormirò la notte pensando a chissà quale torto marcio devo avergli fatto al frutto arancione...

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