Ci vuole un metodo.
Ci vogliono astuzia ed arguzia, certo, anche intelligenza e logica, ma sopratutto.
Ci vuole metodo.
Il problema?
Semplice, tenere il filo di un romanzo mentre lo si scrive.
Scrivendo come scrivo io il tutto si riduce, alla fine di ogni capito, di prendere due appunti sui personaggi e sugli avvenimenti che s'è appena terminato di scrivere.
E' il metodo della scaletta al contrario.
E forse ne abbiamo già parlato.
E, tanto per dirne una, è il "metodo" di SPG. ma anche di KIB a ben vedere, solo che nel primo gli appunti li sto prendendo, nel secondo ormai è decisamente tardi.
E, tanto per dirne una, è il "metodo" di SPG. ma anche di KIB a ben vedere, solo che nel primo gli appunti li sto prendendo, nel secondo ormai è decisamente tardi.
Anche qui (nel blog) ci vorrebbe del metodo.
Come faccio a capire se ho già parlato di qualcosa se i titoli dei post nove volte su dieci poi non sono comprensibili?
Anche qui, ma per voi questa volta, ci vuole metodo.
Questo non è un blog per persone "mentalmente ordinate".
Non può esserlo.
Se a scrivere sono io è logico che quelli che mi leggono (abitualmente ovviamente) non possono essere tanto a posto con la testa.
Per i saltuari magari c'è ancora speranza.
Ci vuole impegno da parte vostra per starmi dietro.
Ci vuole costanza.
Ci vuole tempo.
In sostanza il filo dovete tenerlo voi, io c'ho altro da fare.
Buon lavoro!
Buon lavoro!
Nessun commento:
Posta un commento
Lasciate un qualche commento voi che leggete