Mi ricollego a questo.
Il discorso è interessante ed ampio e va sviscerato.
Dai vari commenti e discorsi nati dalla lettura del post sopra citato ho ricevuto nuovi ed interessanti spunti che devo in qualche maniera analizzare.
Mi si dice che l'insoddisfazione è insita nell'animo umano, mi si dice che è normale, in certe fasi della vita, una volta arrivato a soddisfare certi traguardi, che la mente cerchi nuovi obiettivi.
Che l'individuo sviluppi un sentimento d'ansia e di, appunto, insoddisfazione nella ricerca di questo nuovo obiettivo è quindi una diretta conseguenza di una temporanea mancanza di scopo.
Ed io mi chiedo allora: Visto che io uno scopo sento di averlo (diventare un pompiere! No, scherza, diventare uno scrittore... che è pure più difficile) come devo comportarmi?
Io non sono insoddisfatto perché non so cosa fare della mia vita.
Io sono insoddisfatto perché so benissimo cosa vorrei farci, e non so come farlo, se non licenziandomi in tronco e passare un numero variabile di mesi a scrivere scrivere scrivere...
Ho delle "idee" alternative. Dicesi : "progetti di ripiego".
Trovare un lavoro part-time pomeridiano che mi permetta di scrivere la mattina.
Smettere completamente di dormire e passare le notti a scrivere.
Puntare sull'assenteismo selvaggio la lavoro.
Le ultime due non sono attuabili. La prima mi porterebbe ad una fine prematura, mentre l'ultima non sarebbe affatto etica.
Non che io sia persona per forza retta ed etica, nessuno ha mai detto una cosa del genere, ma non sono nemmeno quel genere di persona che potrebbe compiere appositamente atti del genere senza qualche minimo contraccolpo emozionale.
In pratica, tornando al concetto iniziale, la mia insoddisfazione, a detta di tutti o molti, è "normale".
E' quindi normale pensare che la qualità della propria vita possa migliorare.
E' quindi normale credere che si possa essere più felici di quello che si è, e forse è anche chiedere troppo alla vita, ma è una altro discorso.
E' quindi logico adattarsi a quanto si ha facendo finta che di tanto ci accontentiamo.
Non è invece "normale" o "giusto" cercare di seguire i propri sogni e le proprie aspirazioni. Assecondare i nostri desideri meno materiali in cerca di un vero e reale miglioramento.
In cerca della "realizzazione".
Non parlo di condizioni economiche.
No parlo di auto sportive tedesche, sono ben lontano dalla crisi di mezza età, anche se, a quanto leggo online, forse nemmeno quanto credevo/speravo.
Se così è però, se davvero è semplicemente una cosa che prima o poi passerà, com'è che è da quando sono piccolo (partiamo dalle elementari) che mi piace inventare storie?
Nell'adolescenza questa mia "inventiva" mi ha poi preso la piega trasformandomi un po' in un contaballe... le sparavo grosse... ed il fatto che qualcuno a volte ci credesse vuol dire che forse non erano raccontate poi così male...
Però al Porsche, magari d'epoca, un pensierino quasi quasi ce lo faccio...
Nessun commento:
Posta un commento
Lasciate un qualche commento voi che leggete