venerdì 3 febbraio 2012

E' normale o sono io?

Abbiamo già discusso del fatto che non sono uno dalla risposta veloce quando c'è da "litigare" o l'argomento è importante...

Se poi ci mettiamo in mezzo i sentimenti... come minimo mi ci vogliono setto otto ore di sonno per trovare le parole.... badate bene... ho detto parole, non "parole giuste"...
Per le parole giusto ci sarebbe troppo da attendere, l'interlocutore di turno (se non fosse una donna) avrebbe da dimenticarsi della conversazione... e visto che, mi si dice, è meglio battere il ferro finché è caldo... meglio troppe parole forse non giustissime ma appena 10 ore dopo che poche perfette, ma dopo 15 giorni...

Il fatto è che , comunque, ieri sera, mi è stata fatta una domanda che ha messo in funzione le mie stanche meningi ed ha imposto un seria riflessione.
Niente di "grave" credo, ma mi son ritrovato a fare un piccolo e rapido punto della situazione...
Pessima mossa, ora sono decisamente di pessimo umore...

Che dire.
Faccio un lavoro che mi piace sempre meno ogni giorno che passa.
Trovo sempre meno interessanti i problemi degli altri che vengo chiamato a risolvere giorno dopo giorno.
No mi interessano più.
Non me ne frega più niente.

Mentre invece quello che vorrei fare diventa ogni giorno più difficile e complicato, ma questo per colpa del mio disordine creativo... o della mia eccessiva creatività.

Insoddisfazione?!
La chiamate così voi umani?!

Leggo in rete (fonte suprema di ogni conoscenza) che la causa primaria dell'insoddisfazione personale può essere ricondotta al livello di stress... e che il mio lavoro sia stressante non lo nego.. però ormai me ne frego...
Una volta ero in grado di lasciarmi scivolare addosso praticamente tutto lo stress senza colpo ferire.
Una volta ero in grado di fare questo lavoro senza sentire istinti omicidi ronzarmi nel cervello.
Una volta però maltrattavo molto di più i clienti... ora che devo fare il bravo lo stress me lo cucco tutto.
E non mi fa bene.
Decisamente no.
Ma mettiamo il caso che, come parecchie delle informazioni reperite sul web, quella dello stress come causa dell'insoddisfazione sia una ciofeca pazzesca (ed infatti era su una pagina che sponsorizzava una terapia antistress naturale la cui conoscenza sarebbe coadiuvata dall'acquisto di un apposito libercolo) .

E se l'insoddisfazione fosse un sintomo di una cosa reale?
Reale quanto può esserlo un desiderio di cambiamento.

Nella mia storia lavorativa mi sono sempre "trattenuto" nello stesso posto non più di 5 anni.
Cambiare ha sempre fatto bene alla mia carriera.
Anzi, a ben vedere, per ottenere il meglio da questa pratica, analizzando i dati pregressi, avrei dovuto farlo ogni 3 anni e 8 mesi... prima dell'inizio del declino dell'interesse...

Attualmente credo che il mio problema sia quello della mancanza dell'aggettivo "definitivo" nella mia vita.
Voglio una sistemazione "definitiva" , comprare casa.
Voglio un "lavoro" definitivo, e non è decisamente questo.
Voglio una compagna definitiva... CI sposiamo in Polinesia allora?
Voglio voglio voglio.. ed a parte la casa... di materiale cosa c'è?

Sono io che non mi accontento di tutto quello che ho già (e non è poco) ...
Sono io che non mi "adatto"

Sono io che non sono normale, o sono sentimenti comuni alla razza umana?

Sono io che mi reputo speciale?

Ma non lo siamo un po' tutti?

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