venerdì 4 maggio 2012

Fare i capricci a 40 anni (quasi)

Ogni tanto invidio mio figlio.
Ha tre anni e come tutti i bimbi di quell'età ogni tanto, nemmeno tanto spesso a dirla tutta, fa i capricci.
Lo fa per stanchezza, lo fa per comunicare stati d'animo che non riesce a a comunicare altrimenti in altra maniera. A volte li fa solo per ottenere beceramente quel che vuole. Almeno ci prova.
E come dargli torto.
Con lui funziona.. alla grande!
Per combattere questi momenti ho adottato due tecniche.
I capricci da stanchezza, stress, incomunicabilità li gestisco con un abbraccio e parole gentili.
I capricci "voglio voglio voglio" non li cago per niente.
E sì, se ve lo chiedete, sì. Si distinguono perfettamente gli uni dagli altri.

Ora come ora sto vivendo un momento di estremo stress e stanchezza e, ogni tanto, mi viene voglia di fare i capricci.
Per sfogarmi, per vedere se "dopo" va meglio. Anche per cercare, forse, un abbraccio, fosse solo verbale.
E anche, perché no, per vedere se "ottengo qualcosa".
Un miglioramento, una possibilità, un'opportunità.
O anche solo, per una volta, qualcosa di dolce.

VOGLIO UNA CARAMELLA!

Le caramelle non le vuole mica lui, lui al massimo fa i capricci perché vuole giocare col tablet (in famiglia chiamato "computer magico")...

Io per cosa faccio i capricci?
Voglio andare a casa.
Non voglio più fare certi lavori.
Voglio un aumento di stipendio.
Voglio una macchina nuova.
Voglio più tempo per scrivere.
Voglio più tempo da passare con la mia famiglia e coi miei amici.
Voglio due cloni che facciano molte di queste cose per me ed.. infine.

VOGLIO UNA CARAMELLA!
Possibilmente alla menta.
A furia di fumare sigarette nervose m'è venuta una fiatazza da cimitero che non c'avete idea.... quasi quasi metto di fumare.

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