Immaginavo che prima o poi sarebbe successo, e tutti i buoni propositi che mi ero fatto a proposito be, potete arrivarci anche da soli, sono andati a farsi benedire.
Si parla, qui ed ora, di uno di quegli argomenti IMPORTANTI nella vita di ogni "giovane genitore". Lo scontro generazionale in relazione all'educazione religiosa dei figli / nipoti.
Io ho le mie idee, i nonni (sopratutto la nonna) hanno le loro, anche la mamma del pupo in questione ha le sue idee che purtroppo per me coincidono con quelle dei nonni, almeno filosoficamente, e finisco così per essere in inferiorità numerica.
Ma c'è una differenza che io reputo BASILARE e moltissimamente importante.
Io ho deciso (ti mia spontanea volontà oltretutto) di NON dare nessun indizio o direzione all'educazione di mio figlio e PRETENDO che la stessa cosa venga fatta anche dagli altri.
Molte maiuscole, toni poco concilianti, ma se la nonna torna dalla gita e gli regala un cazzo di angioletto custode da appendere chissà dove be, non mi sta bene.
Per amore di chiarezza, la nonna in questione è mia madre e conosce benissimo (avendone discusso col sottoscritto fino alla nausea) le mie idee riguardo alla religione e quindi la cosa mi sta ancora meno bene.
Io ho deciso che non inculcherò nella testa di mio figlio nessuna delle stronzate in cui credo io (anche se sarebbe meglio dire in cui NON credo io), loro invece giocano sporco, non stanno ai patti, e non mi va bene.
Io sono una persona tollerante e dalle ampie vedute, ma non riesco a sopportare l'idea che a mio figlio vengano passate per buone immani e colossali cazzate (così le ho definite, perdendo la calma e mandando a banane tutti i buoni propositi che m'ero fatto riguardo a questa eventuale discussione coi miei) solo perché a crederci sono loro. Non ci sto. Non è giusto.
Io non so cosa vedono in lui, io in lui vedo molte cose, ma sicuramente non vedo in lui l'oggetto di colossali prese in giro ne, tanto meno, delle attenzioni di un qualche depravato sessuale in tunica nera e sì, faccio di tutta l'erba un fascio visto che, recentemente, il CEI ha dichiarato che "non esiste nessun obbligo di denuncia per i preti pedofili" (leggete questo se non ci credete) significa che la cosa è conosciuta ed accettata.
NON ESISTE NE ESISTERA' MAI CHE MIO FIGLIO VADA IN CHIESE O DINTORNI NON ACCOMPAGNATO DA UN ADULTO CHE NON SIA UNO DELLA FAMIGLIA!
P.S.
Ovviamente quell'adulto non sarò mai io, altrimenti col cavolo che ci andiamo in chiesa.
Continuando...
Il fatto non è tanto che si cerchi di inculcargli una qualche genere di tradizione popolare, qui si parla di una cosa molto importante, moltissimo. Parliamo di fede.
Parliamo di una cosa che può, ed in effetti dovrebbe farlo sempre, cambiare la vita di una persona. Una persona che ha una credo vive molto meglio di una persona che non ce l'ha. Una persona che ha una religione sarà sempre più serena e pacata di una in eterno conflitto con se stessa e con le convinzioni di tutti quelli che gli stanno attorno.
In sostanza, mi piacerebbe che mio figlio avesse una fede, un credo, ma vorrei che se lo scegliesse da solo, vorrei che fosse una scelta matura e non un'imposizione. Non la conseguenza di un cazzo di lavaggio del cervello che inizia con puttanate su angioletti custodi e finisce a farsi fare chissà cosa chiuso in un confessionale di una merdoserrima chiesa cattolica.
Di nuovo di tutta l'erba un fascio eh? Be, a volte è inevitabile.
In conclusione?
Stamperò e farò leggere questa mia riflessione (con in allegato l'articolo che parla del non obbligo di denuncia) sperando che il tutto possa essere visto non come una provocazione, ma come uno spunto per una civile discussione.
Sì certo, e gli asini volano.
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