Mi dici di scrivere... ma di cosa?
Forse del fatto che, negando le mie stesse parole in realtà sono in un limbo?
Che, volente o nolente, sono in attesa?
E dire che le parole, le storie, i concetti non mancherebbero.
Ogni volta che taccio per più di tre minuti mi guardo attorno ed osservo... guardo i volti delle persone che ho attorno, ascolto le loro parole, e le integro in storie che sono nella mia testa, o ne inizio di nuove...
E non le scrivo, no, perché a ben vedere, volendo, ci sarebbe anche altro di cui scrivere.
Opinioni, concetti, idee, anche astratte, a volte pratiche, spesso (quasi sempre) solo sogni.
Non le scrivo, perché non voglio più scrivere qui le mi storie, perché le storie sono mie e saranno tue, vostre, solo in caso di pubblicazione.
Preferisco così.
Meglio a nessuno che a pochi.
Meglio il limbo che sentirsi dire che sei bravo, che hai talento, ma che nessuno ti pubblica perché sei un emerito signor nessuno.
Meglio il nulla che l'adorazione di pochi.
Non punto alla fame, non voglio la ricchezza... al momento mi basterebbe un riconoscimento "univoco" che suoni come una dichiarazione.
Io, per ora, sono solo un autore, ma non è questo a cui miro, non è questo che voglio.
E vado in conflitto... con me stesso, con le persone che mi circondano e pure mi apprezzano... mentre invece, forse, dovrei solo essere me stesso e continuare a scrivere... non solo per me?
Anche per voi affezionati lettori che mi accusate di causarvi noia?
Avrete le vostre ragioni ma, visto che io ho le mie... facciamo un patto.
Scriverò, ma l'argomento fatelo voi...
Fate girare la cosa, annunciate la notizia...
A voi il tema, qualsiasi, a me la stesura... e chi s'è visto s'è visto...
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