giovedì 3 luglio 2014

E poi venne il cinema



Con la "c" minuscola... d'altronde si tratta di un corto, ma sempre cinema è no?!
Forse è meglio spiegare meglio.

Un mio racconto è stato selezionato (in mezzo a molti altri scritti, quindi c'era concorrenza) come soggetto per un corto.

Sembra poco scritto così, ma è una roba non da poco.

E' una cosa che fa curriculum, in primis, poi ...

Poi ci sono i poi.. 
Potrebbe essere un trampolino di lancio vero.. verso cosa non lo riesco nemmeno ad immaginare, ma se questa cosa andrà mai in porto il corto parteciperà a concorsi e festival... 
e ci sarà il mio nome nei titoli di coda.

Da amante del cinema non vi nascondo che la cosa mi da i brividi.

Di piacere, ovviamente.

Non starò ad annoiarvi sui dettagli, ma una cosa che ho notato ha fatto scattare in me uno spunto per una riflessione che potrebbe anche essere interessante.

Durante una riunione pre-produzione (un brain-storming creativo per cercare di dare una forma visiva allo scritto) ho notato che tutti gli interessati (regista, direttore fotografia, responsabile di produzione) conoscevano meglio di me lo scritto in questione.

E' vero che non è una roba recentissima, in effetti avrei potuto rileggerlo almeno una volta o due, giusto per rinfrescarmi la memoria, ma la cosa che mi ha stupito è quanto profondamente abbiano analizzato il testo e quante (scusate l'espressione) pippe mentali ci si siano fatti sopra.
Pippe mentali che io non mi sono assolutissimamente posto quando ho scritto il racconto.

Davvero sono così profondo? Davvero ci sono tutte queste sfaccettature? 

Davvero non mi ricordo quello che scrivo?

Davvero sono così bravo?

Una cosa però l'ho imparata: prepararmi meglio.
La prossima volta mi rileggerò.

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