mercoledì 17 ottobre 2012

Esco da solo e mi pesto i piedi

L'ho capito l'altra sera (quando sono andato al cinema da solo).
Ho capito che non c'è nulla di male a farlo, ho anche capito che, vivendo in città, è anche una cosa "Normale" e che, prima o poi, sarebbe capitato e che, volente o nolente, sarebbe stata una cosa giusta.
Trattasi di solitudine "ricercata", di "isolamento adhoc". 
Trattasi (probabilmente) di normalissima esistenza urbana, ma per me è stata quasi una rivelazione.

Io vivo in una città.

Ho sempre considerato il posto in cui abito un paesone troppo cresciuto, un luogo di provincia troppo piccolo per essere davvero considerato una città a tutti gli effetti, ed invece non è così.

Magari sarà che sono fuori dal mondo e che non conosco poi molta gente, ma il fatto qui è che, camminando nella sera di una fresca ma piacevole domenica, non ho incontrato nessuno che conoscessi.

Certo, la gente della mia età magari ha altro da fare, frequenta altri luoghi e non va a vedere film il cui protagonista è un pupazzo di peluche, tutte queste cose le ho ovviamente considerata, ma il fatto è che, come io non conoscevo loro, loro non conoscevano me. Suppongo.

Ed essendo estraneo fra estranei sei anche, di conseguenza, solo come un cane.

Volontariamente questo è certo, ma resta il dato di fatto che mi son sentito un poco solo (approfitto per ringraziare gli amici che domenica hanno fatto in modo che io lo fossi. Grazie, sul serio, è stata un'esperienza istruttiva, ed infatti ora vi cuccate questo bel pippozzo mentale). Solo ed abbandonato si diceva, ma anche con delle prospettive.

Ho iniziato a pensare come dovrebbe comportarsi una persona davvero estranea del luogo e cercare di fare qualche conoscenza, a cercare di avviare un qualche genere di frequentazione, ed ho capito che se davvero vivessi in una grande città, di quelle davvero estranianti e frenetiche, farei probabilmente una fine di quelle poco divertenti.

Finirei probabilmente a vivere in un mini alloggio squallido e ripieno fino all'inverosimile di materiale "Nerd approved" e scarti di cibi precotti e take away di origine orientale.
No, attorniato da mute di gatti no, i gatti mi infastidiscono, ed i cani danno troppo da fare. Probabilmente collezionerei rettili o insetti repellenti (solo per poi passare le notti insonni terrorizzato dalla possibilità che uno qualsiasi degli esemplari in mio possesso possa uscire dalla cattività e sbranarmi nel sonno).

Sì perché non essendo nato abilitato al baccaglio ed essendo endemicamente timido probabilmente non sarei mai in grado di "approcciarmi" a degli emeriti sconosciuti, sarebbero loro a dover fare la prima mossa. L'unica cosa che mi viene in mente sarebbe una maglietta con su scritto una frase pietosa e strappalacrime che dovrebbe, almeno nelle intenzioni, incentivare questi ipotetici sconosciuti a volermi come loro amico.

Dio che tristezza infinita!

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